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Nel contesto delle irregolarità emerse nel semestre filtro e nella prova del 20 novembre 2025, è importante chiarire la differenza tra ricorso collettivo e ricorso individuale, e soprattutto spiegare perché i due strumenti possono non produrre gli stessi effetti davanti al TAR.
Il ricorso collettivo, pur essendo più economico e più semplice da organizzare, si scontra con criticità giuridiche specifiche, che negli ultimi anni hanno portato i Tribunali Amministrativi Regionali a dichiararlo spesso inammissibile.
Principali motivi di inammissibilità:
1. Conflitto di posizioni soggettive
Il TAR richiede che i ricorrenti in un’azione collettiva abbiano situazioni giuridiche identiche. Nel semestre filtro, però, ogni studente si trova in condizioni diverse:
- Ateneo differente
- Docenti e sorveglianza diversi
- Irregolarità specifiche o assenti
- Esami superati o non superati
- Previo percorso formativo diverso
- Diverse richieste di tutela (ammissione, annullamento, sovrannumero)
L’eterogeneità delle posizioni porta spesso il giudice a dichiarare il ricorso inammissibile per conflitto di posizioni.
2. L’effetto utile del ricorso collettivo è limitato
Anche quando il ricorso collettivo viene accolto, il giudice ha due sole opzioni:
- Annullare la prova nella sede coinvolta, rappresentando una soluzione spesso pregiudizievole perché lo studente deve ripetere l’esame.
- Ordinare una ripetizione o una rinnovazione della procedura.
Il ricorso collettivo non porta quasi mai all’ammissione diretta dei ricorrenti.
3. Impossibilità di valutare il merito del singolo studente
Il collegio giudicante non può esaminare in modo approfondito la situazione di ognuno (errori di correzione, disservizi subiti, violazioni personali): il ricorso collettivo rimane quindi superficiale.
Il ricorso individuale è considerato, dalla giurisprudenza e dall’esperienza dello Studio Legale Pellegrini Quarantotti, lo strumento più efficace per ottenere la tutela del diritto allo studio.
Infatti, il ricorso individuale permette al TAR di valutare puntualmente la posizione dello studente, verificando:
- esame specifico della singola posizione del candidato;
- mancata corretta applicazione di norme procedurali al singolo;
- distinzione puntuale dei punteggi nei diversi esami sostenuti;
- differenziazione di elaborazione dei motivi in ragione o del raggiungimento della sufficienza negli esami (e quindi inserimento in graduatoria) o del mancato raggiungimento della sufficienza (e quindi non inserimento in graduatoria;
- possibilità di richiedere l’assegnazione di sede principale (anche se assegnazione è a sede secondaria);
- specifiche irregolarità subite;
- errori nella correzione dell’elaborato;
- danno concreto ed effettivo.
Questa analisi approfondita aumenta notevolmente le possibilità di accoglimento.
Esame del caso personale
Il ricorso individuale permette al giudice di analizzare nel dettaglio la posizione del singolo candidato, valutando in modo approfondito le specifiche criticità che lo riguardano. Proprio per questo rimane lo strumento privilegiato: consente un accertamento mirato sul merito della singola situazione, offre la possibilità di ottenere rimedi realmente personalizzati come l’ammissione in sovrannumero o l’ammissione con riserva e garantisce una tutela effettiva del diritto allo studio e della parità di trattamento.
Possibilità di ammissione in sovrannumero
Un ulteriore vantaggio del ricorso individuale è la possibilità concreta di ottenere provvedimenti che il ricorso collettivo non può garantire. Solo l’azione individuale, infatti, può portare a misure come l’ammissione in sovrannumero, l’ammissione con riserva o l’inserimento diretto in graduatoria, senza arrecare alcun pregiudizio agli altri candidati. Questo lo rende lo strumento più efficace per chi desidera tutelare in modo pieno la propria posizione.
Tutela immediata tramite la sospensiva
Il TAR, quando riconosce un danno immediato e concreto, può disporre una sospensiva che consente allo studente di iniziare la frequenza del corso di laurea già nelle prime fasi del giudizio.
Alla luce delle irregolarità del semestre filtro e della prova del 20 novembre, e considerando l’orientamento consolidato della giurisprudenza, il ricorso individuale rappresenta oggi il rimedio più efficace per tutelare realmente i diritti dei candidati.
Il ricorso collettivo può avere un ruolo politico o simbolico, ma non garantisce una protezione giuridica adeguata nel caso concreto.
Lo Studio Legale Pellegrini Quarantotti continua a seguire con attenzione l’evoluzione del contenzioso e a supportare gli studenti fornendo adeguata consulenza sulla base della propria situazione personale per far valere i propri diritti.