Il T.A.R. del Lazio, Sezione III Bis, con il deposito di una prima parte di sentenze, ha accolto i ricorsi avverso la mancata ammissione ai corsi di laurea in medicina ed odontoiatria, relativi all'anno accademico 2015/2016, dichiarando illegittima la chiusura della graduatoria, adottata con il D.M. 50/2016.
Il M.I.U.R. sulla base di tale statuizione dovrebbe procedere - o meglio avrebbe dovuto - ad una valutazione, da un lato dei posti liberi (dato non certo, ma stimato in 700/800), dall’altro allo scorrimento della graduatoria in ragione del punteggio rivestito dai ricorrenti.
In realtà, nelle ultime settimane, è accaduto che il M.I.U.R. sulla base di alcuni pronunciamenti (dello stesso contenuto di quelli anzidetti) del T.A.R. e del Consiglio di Stato, in data 27 marzo u.s., ha aperto l’area riservata di Universitaly solo per alcuni ricorrenti (destinatari appunto di provvedimenti favorevoli, ma nemmeno per tutti essi), attribuendo loro lo status di “assegnato” con possibilità di immatricolazione, entro il 3 maggio p.v., al corso di laurea.
Tale operazione del M.I.U.R. risulta essere assolutamente scellerata ed illegittima, in quanto è avvenuta senza alcuna graduazione del punteggio dagli stessi ottenuto al test di accesso. Infatti, risultano essere stati assegnati (e quindi si sono immatricolati o si immatricoleranno) anche candidati che alla prova avevano ottenuto 20 o 21 punti, i quali, invece, secondo le statuizioni del Giudice Amministrativo, difficilmente si sarebbero potuti iscrivere, attesa la precedenza per punteggi più alti (intorno a 29 e 28 punti).
Ebbene, da tale agire illegittimo del M.I.U.R., si “spalanca” una grande opportunità, in quanto – a questo punto – tutti i ricorrenti che hanno avuto un punteggio superiore al 20 possono richiedere di essere iscritti, invocando una disparità di trattamento. Non può essere corretto, infatti, il procedimento per cui candidati con punteggi inferiori (meno meritevoli) scavalchino candidati con punteggi superiori (più meritevoli).
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